
Purtroppo, ancora troppo spesso, non si percepisce come ciò che mangiamo determini il nostro stato di salute e le capacità del nostro organismo di difenderci dagli agenti esterni.
Soprattutto in questo momento di crisi sanitaria si è fatto molto riferimento all’età per identificare le categorie più a rischio. Mi sento però di sottolineare che a influire sui fattori dell’invecchiamento non è solo lo scorrere del tempo, ma ci sono fenomeni che possono accelerare o ritardare l’invecchiamento in base allo stile di vita che adottiamo.
Lo stress ossidativo e i radicali liberi, la glicazione, una ridotta metilazione e l’infiammazione cronica sono tutti meccanismi biologici fortemente dipendenti dallo stile di vita e che influenzano il modo in cui il nostro corpo invecchia. Ognuno di essi contribuisce a ciò che viene definito “stress metabolico”.
Con il passare del tempo, l’esposizione a uno stress metabolico costante intacca le funzionalità del nostro corpo impedendogli di operare in modo sano.
Oggi voglio parlarvi di un fenomeno collegato in maniera diretta a ciò che introduciamo con il cibo: la GLICAZIONE, uno dei meccanismi che concorre al danneggiamento dei tessuti e quindi all’invecchiamento precoce. È lo stesso meccanismo responsabile dell’invecchiamento precoce della pelle e perdita di elasticità a causa della glicazione della fibra di collagene e di elastina. Quello che avviene esternamente sulla pelle è lo specchio di ciò che avviene dentro di noi.
La glicazione consiste nell’attacco degli zuccheri a proteine, lipidi e DNA creando glicoproteine che successivamente si trasformano in prodotti finali avanzati di glicazione (abbreviati con l’acronimo AGE, “Advanced Glycation End-products”). Questi prodotti, a causa della loro struttura e composizione chimica, vanno ad alterare la funzione di alcune cellule presenti nell’organismo umano, riducendo la durata media della vita cellulare, quindi contribuendo all’invecchiamento dei tessuti e perdita di funzionalità.
Un’elevata presenza di zuccheri nella propria dieta con un aumento costante della glicemia nel sangue è causa di un elevata produzione di AGE e quindi di danno tissutale e aumento dello stato infiammatorio che consegue al danno.
La formazione degli AGE però non è dovuta unicamente a fattori fisiologici (produzione endogena), ma avviene anche con i processi di cottura degli alimenti, in particolare quando si raggiungono temperature elevate. Gli alimenti che sviluppano maggiormente queste sostanze sono, nell’ordine, quelli ad alto contenuto di grassi (burro, margarina, strutto, formaggi), carni (principalmente carni grasse), carni lavorate (wurstel, carne in scatola, insaccati). Negli alimenti caratterizzati da alti contenuti di carboidrati complessi e nelle verdure è stata evidenziata una produzione inferiore di AGE. È stata inoltre riscontrata una quantità elevata di AGE negli snack, o preparati per la prima colazione, a causa dei loro processi di produzione industriale (estrusione ad alta temperatura), i nutrienti subiscono delle modifiche strutturali, con conseguente sviluppo di AGE.
Come avete visto l’età cellulare si base sullo stile di vita che ogni giorno adottiamo e sta a noi portare avanti o indietro le lancette dell’orologio.